Oggi ho preso ferie.

Che siccome mi pareva brutto stare davanti al pc pure dopo aver preso ferie, anche se ammetto di essere stato molto tentato, ho deciso di andare a fare un giro in bici.
Saranno stati minimo 2 mesi che non inforcavo una bicicletta, e prima di quella occasione chissà quanto tempo.
Oh, che poi pare che facciamo apposta ma anche in questo racconto si parla di binari. Sarà un caso che ci li abbiamo tutti vicino casa. Che uno va in ferie per non averci a che fare coi binari e si ritrova ad averci problemi lo stesso. Che poi pensavo, i binari si chiamano binari perché sono due, ma uno senza l’altro non può essere un binario. In due sono binari, in uno non sono nulla, al massimo una lunga rotaia di ferro. Non vi pare?

Comunque hanno chiuso il passaggio a livello, e stamattina non volevano neanche farmi andare a prendere la colazione al bar, che sta 20 metri prima. Il tipo mi presenta la paletta rossa: “E’ chiuso!”.
E che non lo vedo? Pensi sia tanto scemo da arrivare fino al cantiere e poi tornare indietro? Se voglio passare dovrò andare in uno di quel mucchietto di edifici che sta prima del passaggio a livello, no? Ho fatto colazione: cappuccino e pasta, il diavolo mi si porti se salto un giorno. Che oggi ho preso ferie ma poteva prenderle anche il barista. I suoi affari sono crollati del 90%.

La noia di questo cantiere è che devo circumnavigare il mio paesello, e in bicicletta significa tante salite e tante discese.
Comincio con tutta la voglia del mondo, andare in bicicletta rispetto ad andare in macchina sono proprio altri tempi, altri ritmi, altre lunghezze. Ad esempio ti può capitare che ti si fermi una punto bianca a chiedere indicazioni e che poi riparta senza nemmeno sentirle.

Dopo un po’ la sella si fa più dura del marmo, l’aria più fredda del ghiaccio e le gambe più rigide di un…no vabbé questa ve la risparmio. E sento che comincia a salire un formicolio su dal basso. Una sensazione appena accennata ma già fastidiosa. Però ho modo di vedere come è cambiato l’orizzonte, i pannelli solari, i cesti tipo box per bambini per la differenziata, e quel cazzo di outlet che sono 6 mesi che vedo il cartello ma, vi giuro, ci sono passato mille volte in macchina e non l’avevo mai trovato. E intanto quel formicolio è sempre più insistente, verso lo stomaco, ma non proprio lì. E oramai è passata mezz’ora e io a pedalare non resisto molto di più, soprattutto dopo tutte quelle salite e tutte quelle discese. Io non ho mai capito perché non fanno la strada piana se dopo 200 metri sto allo stesso livello di prima, e fatela dritta cazzo! Il cambio avanti è fisso da centinaia di metri sul rapporto in mezzo, mi trascino stanco per la strada, oramai non pedalo neanche più, mi appoggio. E quella sensazione di torpore e fastidio diventa sempre più forte, e più chiara, fino a quando non la afferro.

Ma anche a voi vi si addormentano le palle quando pedalate?