Certo che siete proprio strane voi eh.

Arrivato davanti all’ingresso ti lascio come ogni giorno, ma prima di salutarti rimango colpito dal tuo riflesso sulla porta. Che sorpresa, non ti vedevo con quell’espressione da non so quanto tempo. Ne è passato così tanto che mi sono persino dimenticato dell’ultima volta che è successo. Che uno dopo così tanto tempo senza rivederla, quella smorfia, si abitua all’idea che non la rivedrà mai più, e invece quell’occhiolino che lascia tutto sottinteso è di nuovo lì, sul tuo bel musetto, e mi fa ripensare ad un milione di aneddoti.

Che palle…domani di nuovo dall’elettrauto a cambiare l’anabbagliante.