Che i polpi non usano la qwerty

“AAA” : anormale anatomia animale

Ma quanto è grande la testa di una giraffa? Sarà più grande di quella di un cavallo? Ci penso da tre giorni e ne discuto con me stesso da cinque. Non so nemmeno che verso faccia una cazzo di giraffa. Scusate la parolaccia, mi è scappata e il pulsante “Backspace” non mi funziona. Vero, potrei usare il mouse, selezionare, e usare il tasto CANC ma non ho tempo da perdere. Io sono sempre attivo e curioso e “faccio cose” come l’altro giorno, quando un amico ha pescato una torpedine che sembrava un Alien, di quelli bianchi che escono dalle uova, ti si attaccano alla faccia, ti stuprano la gola e ti mettono incinta lo stomaco. Solo marrone. Memore del fatto che in Alien muoiono tutti o quasi non la mangio e me ne vado a vedere i fuochi d’artificio al castello che quest’anno, per attirare più turisti, si chiamano bombe atomiche d’artificio. Quindi mi faccio una doccia, prosciugo le riserve idriche del serbatoio in totale spregio all’austerity che vieta di sprecare acqua e di Emergency che protesta davanti alla mia camera. Esco, bagnato, stesso specchio, stesse lame di luce ambrate dei lampioni esterni presi da assalto da pipistrelli, che sono sicuro, hanno la testa più piccola di quella di una giraffa, ma che il verso sia cosi diverso…non potrei giurarci. Mi immagino un fischio acuto da parte della giraffa oppure qualcosa stile il doppiatore italiano di Pippo, con quegli irritanti “Yuk” “Yuk” che mi hanno fatto sempre dubitare della razza di quello stronzo. Cane? Mezzo cane e mezzo mucca? Mezzo giraffa e mezzo iena? Ma che animale è Pippo? Perché se è un cane allora, o Pluto ha qualche problema oppure io pretendo che ci siano anche dei topi a casa di Topolino e dei gatti a casa di Gambadilegno. Infastidito mi asciugo e tra i mille ricordi, mi torna in mente quando con la morsa allo stomaco non vedevo l’ora di uscire per vederti, tanti anni fa. Mi piacerebbe essere innamorato di nuovo, davvero. Perchè sono masochista, davvero.

Prendo la macchina tra mille curve concavogoniometriche per almeno 18 giri pieni di orologio ma solo della lancetta grande. Prima serie di macchine di seconda mano mal-parcheggiate di sbieco in terza fila su abusivi blocchetti di malta e sputo colloso, tra le case dei vecchi spariti nel tempo, con i muri di gesso consumati, finestre e porte di legno bruciate dal sole in questo castello che non vede un’invasione decente da 2.000 anni e che è un moderno tempio d’Israele con mercato aperto ad ogni ora dove vendono concerti, corallo, prostitute, malattie, fotocartoline pitto-retoriche di fantastici paesaggi elaborati digitalmente, tutte senza traffico, senza spazzatura, senza corallo, ne prostitute, ne malattie. Solo il castello, il mare, il tramonto e le sfumature blu-rosso-gialle-nazi-socialiste che fanno tanto compilation amorose anni ’80, quelli con la coppietta in copertina, seduti vicini, visti di spalle, lei costume completo bianco e cappello a falde larghe, lui mano dietro la schiena di lei e l’altra appoggiata sulla sabbia, costume a pantaloncino blu. Lo capisci anche se si vede solo mezzo culo e la schiena che non è un costume a mutanda. Pubblicità ogni mattina, piccolo audio-trailer delle canzoni presenti, grandi classici sdolcinati inascoltabili. Io credo caro mio castello sulla scogliera, che quando venivano con i cavalli, le pietre, i bastoni di legno, a rubare il fuoco per portarlo nel loro castello arroccato, eri più contento. Anche se non era un vero castello quello dei nemici, quanto tre pietre messe in circolo

Non c’erano architetti decenti nemmeno allora.

Precedente

Un segno del destino

Successivo

Che adesso mi sono ricordato…

  1. Moment

    il più trainspotting anzicheno

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Powered by WordPress & Tema di Anders Norén

%d