A inizio anno frequentavo una ragazza. Non è andata per mille motivi diversi o forse solo uno. Mesi che non la sento e non la vedo. Lei ormai ha una nuova vita, un nuovo lavoro, nuovi amici, nuovi amori…e a volte mi manca.

Avevo un lavoro che amavo. La gente, lo stress, gli orari impossibili, gli odiosi clienti, la pausa caffè, le battute tra colleghi. Ma qualcosa non quadrava e me ne sono andato, iniziando a lavorare a nuovi progetti. Cavolo, a volte mi manca.

Giocavo a Basket. Ogni momento libero, che fosse mattina, pomeriggio o sera, avevo un pallone in mano. Poi, in uno dei giorni più brutti che io ricordi, era Maggio, mi sono stufato. Non tocco una palla d’allora. Ho cambiato sport, mi diverto di nuovo ma a volte, quando guardo la mia vecchia borsa, lì, in un angolo, mi manca.

C’era un locale, dove con i miei amici ci sentivamo a casa. Sangria, proprietari simpatici, arredamento spagnolo. Era il ‘nostro’ posto. Ora ha cambiato nome. Dentro fanno panini buonissimi, proprietari giovani e ambiziosi, arredamento moderno. Noi adesso andiamo da altre parti. Non dovrebbe essere importante il posto, ma solo la compagnia. Però a volte mi manca.

Io veri drammi non ne ho mai vissuti, è un fatto. Non so cosa significa tentare di sopravvivere, perdere le persone più vicine a se, trovarsi senza nulla. Non conosco violenze, abusi, ricatti, macchie indelebili. Vivo con le piccole perdite dell’uomo tranquillo, sbandate, fastidi, cose di vita ordinaria e ringrazio per questo. I drammi possono essere grandi e piccoli ma la tristezza è una somma algebricamente imperfetta e casuale di tutti quei momenti in cui ti guardi dentro e non trovi dei pezzi. Scavi scavi fino ai ricordi e allora li trovi, impolverati, ammaccati, diversi da come te li immaginavi ma sempre presenti. Sarebbe più facile vivere senza tutto questo, però certi giorni, sogni, ti svegli e senti che qualcosa non va. E allora vai alla ricerca di quei piccoli drammi che non si dimenticano.

Perchè a volte ti mancano.