L’estate, i corsi affollati di ragazze vestite il giusto, la gara tra il tuo palato e il cono che si squaglia al sole, le serate che nascono sotto i colpi del mortaio nello shaker e muoiono sopra un filo di lenzuola umide di fronte a una finestra spalancata che mendica un po’ di brezza. L’estate con le zampate d’aria fredda che ti assaltano la gola lungo la porta del centro commerciale, la pelle dorata e la schiena spellata. L’estate e il mare, la sabbia che scotta e i sassi tutti all’insù, come se qualcuno ce li avesse lasciati per dispetto. Unica consolazione il tuo asciugamano frustato dal vento. Una volta a terra è morbido, tiepido, accogliente. Lo guardi e hai quasi voglia di stringerlo a te, il tuo asciugamano. È bellissimo, il tuo telo d’amare.