Sono giorni che perdo qualcosa. Il cavo della macchina fotografica prima, il gommino dell’auricolare poi, la pazienza all’aereoporto ed ora il pulsante di accensione dello smartphone. Non chiedetemi come sia successo…è solo caduto da qualche parte senza apparente motivo plausibile. Ora, “smart” è un appellativo generoso per uno strumento in cui se per caso perdi un pulsante non si può più usare. Vedete, se voglio accenderlo, dovevo andare a schiacciare un punto preciso “doveprimacerailbottone” con qualcosa di accuminato, il che vuol dire andare in giro con un cacciavite come ho fatto per tutta la domenica e no, una penna non bastava. Però, oggi ho avuto il colpo di genio di rendere più analogico il mio stupid-phone, inserendo una graffetta, di quelle delle graffettatrici opportunamente modificata, al posto del pulsante. Funziona egregiamente, soprattutto dopo averla coperta di 12 strati di scotch debitamente sagomato con un altro fantastico strumento analogico, il taglierino. Purtroppo i tagli li ho fatti quando lo scotch era già incollato, cosi ho graffiato in maniera irreparabile tutta la cover e anche l’ottica della videocamera.

Ma tanto faceva foto di merda.