Se penso ai motivi che mi spingono a scrivere…bhe non li ho, o forse non li voglio confessare. Magari per farmi vedere, dare un’aria romantica e profonda di me stesso che forse esiste davvero o forse è solo finzione. Magari è perchè cosi mi sfogo, mi fa stare meglio ma in realtà non cambia nulla perchè da insoddisfatto vorrei avere un pubblico o meglio, più pubblico che mi osanna, che mi incita che mi dice che sono bravo a scrivere. Forse lo faccio per la remota speranza che da qualche parte questo vizio mi possa portare, se a riempire giornali di seconda fascia o scrivere un romanzo o intenerire i due fan che mi rimarranno giusto per compassione, ancora non lo so. Magari lo faccio perchè nel mondo vero non riesco a parlare e dire quello che vorrei, alle cose, alle persone, alla società, al mondo. Non sono abbastanza cattivo mentre qui, su un foglio, sono stronzo quanto desidero e posso urlare anche “CAZZO” “CULO” che nessuno mi sgrida, nessuno mi considera un pazzo squilibrato, profeta dell’apocalisse, volgare, misogino, maleducato, omossessuale o maniaco, di sinistra o di destra.

Ma se fosse la mia liberazione, il mio ritrovarmi…perchè questa paura di scrivere tutto? Spaventato dai lettori o da chi mi conosce o che crede di conoscermi. Come se potessero venire a scoprire una verità scomoda quindi in realtà, non sono libero, ma giusto un po’ più comodo.

Definiamolo pure il mio antro di libertà.

Come urlare chiuso nella tua stanza, in pratica.