Spesso mi sento così indecifrabile. Attacco volti su ricordi e desideri impossibili, vago in luoghi di fantasia così particolari che sembrano dipinti futuristici. Magari il giorno dopo invece, mi risveglio banale e pigro, con nessuna prospettiva perché mi sento inutilmente in mezzo ad un oceano e mi angoscio per la terra che mi manca. Da avvistare con urgenza.

Oggi invece, recitando il copione della vita , al coperto dalla pioggia inaspettata in quei 28 gradi di cemento circondate che brucia, sono stato tante persone; il furbo, l’amante, l’amico, lo stronzo . In mezzo all’oceano è meglio avere compagnia credo…

Sarà per quello.