C’era pace in quell’angolo di spiaggia prima del loro arrivo. Armati di incredibili ombrelloni anti-vento dalla tecnologia sconosciuta e intrugli chimici anti-sole che proteggono il loro innato arianismo, metro su metro conquistano bar e spiaggia riempiendo l’aria di parole piene di consonanti e di “S” e che finiscono in “EN”.

Sembriamo impotenti con il nostro ombrellone ammainato, la mia carnagione panna variegata amarena causa irregolarità nella diffusione sull’epidermide di crema solare, troppo abbattuti dalle radiazioni solari. Invasi e deboli, inermi di fronte alla grande Germania che manda in avanscoperta bambini nudi in esplorazione, gettando sabbia e giocattoli per tutta la spiaggia.

Ma quando sembra tutto finito, ecco arrivare i francesi, un numeroso esercito vestito in blu che subito conquista il territorio appena vicino all’ormai regno tedesco. Lo scontro è alla pari e teso. Mozzarelle nude francesi e altre “S” e “EN” ma con gli accenti diversi e messi da altre parti conquistano metri a colpi di teli da mare e secchielli rossi.

Lo scontro è alla pari, in stallo.

Ma mentre ci stiamo per defilare, come codardi, lasciando il campo di battaglia agli alleati, senza combattere, ecco che da sotto arrivano gli americani, fisico da surfisti, con i loro bombardieri a forma di racchette e pericolosissime bombe sferiche colorate. Siamo già lontani quando lo scontro si fa serio. Lasciamo sconfitti la nostra piccola Normandia in mano ai nostri amici, pieni di speranza…

Forza ragazzi!