Al nuovo anno ho tanto cose da chiedere, alcune sono capricci dell’ultima ora, altre sono accumulate nel corso degli anni, richieste mai accontentate.

Per prima cosa gli chiedo di far finta che l’ultima settimana del 2013 non sia esistita, per lo meno in termini di calorie.
Per secondo gli chiedo di farmi stare sereno il tanto che basta a non fare casini in questo periodo che non riesco nemmeno a descrivere tanto è stato intenso e forte e assurdo e irrazionale e fantastico e di merda. Un big bang dove la materia poteva diventare una cosa straordinaria come l’universo e invece non è diventata niente. C’è da passare qualche mese arrancando e ho bisogno di una mano, che questo inizio anno mi ricordi che sono incredibile e non mi faccia sentire mai in difetto. Che mi faccia stare nel giusto perché solo nel giusto posso sentirmi veramente libero.
Per terzo gli chiedo una casa, quella che avevo smesso di cercare perché alcune ambizioni mi stavano traghettando chissà dove. Penso proprio che mi servirà.
Per quarto chiedo di imparare ad amare ciò che ho, dove sta scritto che la felicità si trova in quello che mi manca? Se fa male vuol dire che non è felicità, anche se gli assomiglia tanto.
Per quinto chiedo che l’ultimo concorso al quale sto partecipando porti dei risultati.
Per sesto chiedo la voglia di tornare a scrivere.
Per settimo chiedo che il lavoro e i colleghi non cambino mai e crescano insieme a me.
Per ultimo chiedo di riuscire a non provare rancore verso chi mi ha deluso. Che questo sentimento non soffochi mai tutto il bene che voglio e che sono riuscito a dare. A volte non ci sono colpe, le cose accadono e basta, e spero che chi ho deluso o deluderò mi ricambi il pensiero quando si tratterà di me.