Stamattina è stata una mattina insolita. Torno a lavoro dopo tre settimane di ferie e relax, anche se non è tutto andato come mi sarebbe piaciuto.

È da ieri che il tempo è strano qua. Stamattina, intorno alle 7.30, sulla via di casa mi ha accolto un’alba di quelle che si vedono poche volte nell’arco di una vita. Una volta sceso in strada con la macchina, davanti a me un cielo grigio, carico di nuvole minacciose e piene di pioggia, pronte a far venire giù il diluvio per un soffio di vento di troppo. Tutto questo illuminato da un sole limpidissimo e chiaro e lucente alle mie spalle, un sole che fa brillare ogni superficie e si riflette su ogni goccia d’acqua rimasta dall’ultimo temporale. Tutto così nitido e dai bordi così netti, senza un minimo di foschia, come se non ci fosse aria. Avete presente quelle volte in cui l’orizzonte e i colori sono diversi? Non avete chiaro in che modo ma è fuori di dubbio che siano diversi, lo vedete, lo sentite. Quei giorni in qui tutto sembra diverso, visto in un altro modo. E voi lì in mezzo vi sentite del tutto fuori posto, e fate mille pensieri, vicini e lontani, e pensate a cosa assurde, come al vuoto che c’è nel sedile passeggero.