Titolo un po’ da nerd, lo ammetto, ma in fondo è roba con cui lavoro, per cui ci sta che ogni tanto riemerga. Con una ricerca su google penso che ne veniate a capo facilmente.
Ci sono alcune persone che una volta che hanno ottenuto quello che vogliono cambiano atteggiamento, da cordiali e disponibili quali erano diventano arroganti e categoriche, senza mostrare più alcun rispetto per chi hanno di fronte. Ma in fondo se ci sono truffatori, assassini e stupratori al mondo, come si fa a credere che non possano esistere persone del genere? Ricattucci e mezzucci per far ricadere le incombenze sull’altro. Nel mio caso moglie e marito erano un tutt’uno prima e un tutt’uno dopo, quando si dice il feeling.

Ma si va avanti, ieri con un’amica arredatrice abbiamo fatto un sopralluogo per poter sistemare un po’ di cose, dice che le piace, dice che verrà una bella cosa, una bella casa. Intanto la fatidica data si sta avvicinando, fra qualche settimane sarà tutto in mano mia, vita compresa. Una bella scossa per me, chissà quante nuove cose mi verranno in mente, se rimarrò lo stesso, se cambierò magari anche solo nelle abitudini, se sarò felice, se sarò migliore. Migliore forse è la parola, migliore. Bisogna essere sempre un po’ migliori, migliori di sé. L’esperienza dovrebbe servire a questo secondo me, a diventare migliori, non a proteggersi in un angolo o diventare rudi e burberi per tutte le volte che è andata male. Questo è solo un modo per evitare che le cose vadano male, l’altro è diventare migliori.
Magari in una brillante mattina primaverile, con il cinguettio degli uccelli, il riflesso tremolante del sole appena sorto sul mare, me ne starò lì con il caffellatte in mano a sorridere e a pensare che sono un po’ migliore rispetto al giorno prima, e tutto avrà il sapore della cosa giusta.