“Hello World” è un tipico esercizio di programmazione. La prima cosa che si viene chiamati a fare è stampare le parole “Ciao mondo” con il linguaggio che si sta imparando. Un’operazione priva di significato se non quello di sperimentare qualcosa. È il senso di queste righe dove il significato non va cercato nel messaggio, ma nell’esecuzione. Molti anni fa questa pagina era molto viva, poi il tempo, il lavoro, la vita ha avuto la meglio su di noi.

Scrivere era la mia valvola di sfogo, mi veniva facile, bastava tenere la mente sintonizzata durante la giornata e uno spunto arrivava sempre. Adesso al contrario scrivere è diventato un impegno. Ci vuole umore e dedizione. Lo stesso umore che mi sta dicendo che con questo post non si arriva da nessuna parte. Ma ve l’avevo detto: “Hello World”.

Spero che torneremo davvero a salutare il mondo. A dare strette di mano, ad abbracciare un amico, un parente, un amore. È successo quello che sembrava pessima finzione, qualcosa in grado di funzionare solo in un film da sabato pomeriggio. Un colpo di tosse e abbiamo perso un anno di vita. Niente cinema, niente concerti, niente tavolate, niente birre. E tutto questo magari vi ha preso mentre nasceva un amore, o mentre finiva. Chissà quante coppie sono rimaste intrappolate. Chissà quanti amori non si sono consumati.
Abbiamo usato espressioni lontane come “paziente zero”, ne abbiamo inventate altre tipo “distanziamento sociale”. Abbiamo usato parole che non appartenevano al nostro tempo, parole come “coprifuoco”. È come se da domani cominciassimo a dire “manna”, e quella cominciasse a scendere. È come alzare gli occhi al cielo e vedere un fungo atomico che si spande rotolando su se stesso, qualcosa che ha senso solo come immagini di archivio o di fantasia.

È passato un anno da quando facevamo la fila per la spesa, appendevamo arcobaleni sui balconi e ci sentivamo uniti dal cartone a puntate di Zero Calcare. Un anno lungo da passare, ma breve da vivere. Speriamo di recuperare presto usando nuove parole vecchie. Qualcosa tipo “rinascimento”, ad esempio.
Per adesso: “Ciao Mondo”. Funziona sempre.

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