Tanto testo fa

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Pillola del 110° giorno – La Flaca

Quando entro in questa piccola città nella città, fatta di blocchi grigi, sei la prima che saluto. Sei sempre stata la prima.

“La Flaca” di Jarabe De Palo suona in continuazione nell’agosto di un ragazzino un po’ troppo paffuto. Nel video c’è questa bellissima barista cubana che fa impazzire tutti e anche me, che faccio colazione guardando MTV.

Le assomigli.

Ti vedo a messa, la prima domenica. Sei abbronzata, capelli corti, vestito rosso a pois bianchi, seduta sul fondo a sinistra mentre io sono nascosto dietro la colonna a destra, per farmi i cavoli miei come al solito. Quando ti vedo capisco di essere innamorato.

Un paio di giorni dopo, era sera, ti conosco, con il resto della compagnia. Scherzo e tu scherzi, parte una sfida di corsa, il tuo sport e i giorni dopo a parlare, le mattine ad aspettare che la tua macchina arrivasse in paese. Ogni sera, vorrei ma non ti riaccompagno a casa, lo fa qualcun altro, un amico. Io non so cosa fare.

Mi fa male da morire. Anche se ci vediamo e scherziamo assieme nei giorni dopo, mi fa male da morire.

La mia estate è finita. C’è una grande “H” di fronte a me, sulla nave. Sapete, dove scendono gli elicotteri.
Sto li un paio di ore buone, mentre la costa si allontana e io mi sento triste come non mai, con il groppo in gola. Ma mi dico che c’è pur sempre l’anno dopo.

Anno dopo anno invece, rimango in silenzio,  aspettando chissà che cosa. Passa una vita e tutto cambia, ti rivedo ma non riesco a dirti nulla. Non posso.

A volte si dice “mi sembra ieri”.

No, non è così, mi sembra una vita parallela, di mille anni fa. Anche se ricordo tutto. Ricordo anche quando faceva male.

Fa male anche adesso che ti sono davanti.

Fa malissimo.

NOFX

Mi accorgo di non aver mai ascoltato i NOFX, e mi sento in colpa.

Ai tempi della scuola c’erano centinaia di “NOFX” scritti in pennarello indelebile su cartelle, astucci e pelli umane e il mio vicino di banco aveva anche il borsellino. Bellissimo.

Io ero ignorante, pensavo fosse un marchio. Io sono ignorante.

Ero talmente ignorante sulla musica che nemmeno ricordo cosa ascoltassi. Le sigle dei cartoni animati il pomeriggio forse, bho. Così ignorante che ancora oggi degli NOFX non so il genere, o in che anni suonassero. Tutto nebbioso, è un “ai tempi della scuola” che potrebbe essere quandunque, che è una parola che non esiste ma rende l’idea.

Ricordo solo quei graffiti su ogni superfice immaginabile.

NOFX

Figo.

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