Se una giornata inizia male e continua peggio non può che finire in tragedia se la sfiga ce l’ha con te.

Giornata di lavoro intensa, ma con in programma di finire per le 16:00 in azienda e scappare ad un appuntamento di lavoro in centro Varese, cosa che ovviamente salta a dispetto delle buone intenzioni. Alle 18:00 sono ancora in ufficio con il capo seduto affianco, che mi ruba un pezzo di scrivania alla volta, che vuole modificare, tagliare, rielaborare e reinviare. Gli rispiego per l’ennesima volta, almeno la terza in mezz’ora che sono in ritardo per un appuntamento di almeno un’ora e mezza. Esasperato dai miei sospiri di scoramento ad ogni suo “altri 5 minuti” mi grazia e mi lascia andare con riserva, puntualizzando il fatto che è tutta colpa mia che ‘domenica mattina parto e non torno fino a giovedi quando c’è un sacco di lavoro da fare’. Problemi suoi. Esco da lavoro e vado a prendere il pullman per risparmiare tempo, nessuna voglia di tornare a casa, cambiarmi, prendere la macchina e trovare pure parcheggio in quell’inferno di città.