Era una notte di un paio di mesi fa, il giorno non me lo ricordo. Tornato da una serata con un amico, morale sotto i tacchi nonostante del bel tempo trascorso assieme e condizioni meteo perfette. Ricordo che scrissi questa lettera vicino alla finestra del balcone, di notte, con la mia fida e piccola lampada da tavolo nera. Non so perchè non accesi le luci della sala. Scritta a mano, con la mia grafia quasi antica, fitta, due pagine.

L’ho appena riletta tutta d’un fiato, senza pause e non ho dubbi che sia la lettera d’amore più bella di sempre. Avete presente la netta sensazione che le parole non bastino, che quello che volete davvero esprimere sia nella mente e vorreste “lanciare” quell’emozione, quel pensiero nel cuore dell’altro per farle capire tutto in un solo istante? La sensazione di sforzarsi e non riuscire a parlare e la disperazione che ne consegue? L’impotenza di non poter infondere di sangue e lacrime ogni parola che dite, ogni frase che scrivete? Con questa lettera non è cosi. Non potrei aggiungere nulla per migliorarla ne togliere qualche frase. Anche gli errori, con le correzioni a mano lasciate in vista, perchè è scritta di getto, dal cuore, fanno parte della sua poesia.