“Sccciuuuuuurlllp!”

Periodaccio questo, perché ho la tendenza a non sopportare le persone.

“Sccciuuuuuurlllp!”

Che mi infastidisce ogni cosa, dai gesti ai pensieri, alle ideologie. Le parole e l’abbigliamento, le acconciature. Quasi tutto.

“Sccciuuuuuurlllp!”

Però non reagisco violentemente, non faccio scenate, “serbo tutte queste cose nel mio cuore” come Maria che chissà perché sta cosa della Bibbia mi è rimasta. Se non sbaglio stava sempre alla fine del Vangelo, quando Gesù tipo diceva qualcosa di fico o montava un casino dei suoi e visto che al resto non prestavo attenzione, la frase finale era il segno che potevo svegliarmi. Ci sta che me la ricordi.

“Sccciuuuuuurlllp!”

C’era scritto anche qualcosa del tipo “ama il prossimo tuo come te stesso” ma ultimamente niente da fare, e questo continuo “Sccciuuuuuurlllp!” peggiora solo la situazione. D’altronde, perché fare casino mentre si mangia? Risucchiare roba come un’idrovora mentre il resto della gente non fa il minimo rumore consumando lo stesso piatto? Tutti tranquilli ed educati mentre te “Sccciuuuuuurlllp!”. Non ti guardo ma mi immagino un muso sporco di sugo e pezzi di animali sparsi in giro, particelle di cibo che svolazzano per inerzia dopo ogni “Sccciuuuuuurlllp!”.

Come faccio, Bontà Celeste, ad amare il prossimo mio se quello moltiplica la mia insofferenza più di pani e pesci? Che poi il mio auto-masochismo non fa altro che farmi concentrare su quel rumore, quell’ostentare gusto, come se fosse la sostituzione di un “complimenti al cuoco” ma fatto con degli “Sccciuuuuuurlllp!” più fastidiosi di un rutto.

“Sccciuuuuuurlllp!” 

Mi alzo e urlo con tutto me stesso: “basta con sti versi! Se mangi un brodo che fai, imiti una barca a motore?”. Sguardi sconcertati, forchette che cadono, finalmente silenzio di tomba…anzi, di sepolcro. Verrò cacciato, insultato, crocifisso. Parte la rissa e l’indignazione, sono la nuova pietra di scandalo della famiglia…

…mi piacerebbe, ma invece stringo solo ha forchetta più forte mentre serbo i miei film mentali dentro il cuore, tacendo pavidamente. Alla mia destra nessun meritato silenzio di sconcerto, solo…

“Sccciuuuuuurlllp!”