Devo concentrarmi e dare un senso a queste giornate che sto buttando, lavorare lavorare lavorare.
Perchè il tempo stringe, domani mi tocca andare in ufficio, e in un attimo BUM!, ti ritrovi che sei a qualche ora dalla consegna e avevi giusto trovato la voglia necessaria per metterti sotto. Quindi “Peccato sarà per un altra volta, vi farò sapere, sono nei guai”. Mi sento come Don Draper nel ‘pilot’ di Mad Men.

No!

La cosa fastidiosa è che l’ispirazione, la voglia di fare e la serenità tipica di chi sa che tutto va bene, la trovo soltanto quando sono in giro a fare foto, con gli amici, a pittoreschi appuntamenti, a lezione di Nippon Kenpo, al mare; ovvero quando non ho neppure un pezzo di carta su cui scrivere ne un computer per lavorare. Seduto qua davanti invece, non riesco a concludere nulla. Trovo interessante ogni cosa mi capiti sotto’occhio. Esempio, sono stato fermo a fissare i rami della mia betulla e lo sfondo azzurro del cielo per 20 minuti buoni. Per deformazione schizo-professionale spostavo lo sguardo , giravo la testa a diverse angolature per vedere come la finestra incorniciava meglio quella ‘foto real-3d’ che avevo di fronte.

Cioè…venti minuti. Venti. E la foto farebbe pure schifo.