Scendo dal treno, a Milano. Non ricordo che tempo ci fosse, ma ricordo bene il giorno, il 18 Gennaio 2010.
Ero pieno di non-umore, quello stato in cui non hai pensieri ma solo morse allo stomaco, senza idee ne piani. Agisci senza sapere cosa succederà quel giorno, perché non dipende da te.

Stazione, gente che sembra quasi che vada il doppio di te e che quasi ti passa attraverso, scale che da quattro giorni calpesti continuamente su e giù e di cui ormai riconosci anche le macchie di sporco negli angoli dei gradini, il pavimento gommoso disseminato di cartacce, liquidi e persone.

“Scusa…”

Ha i capelli rossi e un accento strano, particolare; come un italiano parlato male da un italiano oppure un italiano parlato bene da uno straniero…lo sento e penso a Vienna. Non so perchè.