Gli occhi sono fissi nel buio quando le dieci luci si accendono all’unisono.

Sedie sopra lunghe assi di legno consunto, martoriate da tacchi a spillo, piedi, passi di danza, oggetti trascinati e fatti cadere.

Tende rosse e nere accartocciate agli angoli, pesanti e tetre.

C’è chi non vede perchè ha qualcuno davanti, proprio su una sedia, ma quelli si alzano, convergono verso le assi antiche. Altre sedie e voci e tu solo ora capisci di essere un oggetto di quella fantastica visione e sta solo a te capire cosa sei. Un estintore? Una porta? Un passante? O un semplice spettatore esterno, che si perde la magia?