Conservare in un luogo fresco e asciutto

Mese: Maggio 2021

Invisible Monsters

Come dicevo nel post precedente, sono stato fulminato l’anno scorso dalla scrittura di Palahniuk. Dei sei letti solo uno non mi è sembrato all’altezza (Beautiful You). Pescate uno a caso tra i primi libri pubblicati e cadrete bene. Chuck Palahniuk è stato Palahniuk da subito, i suoi elementi ci sono stati da sempre, le sue ossessioni, i suoi schemi. Prendete un libro a caso e troverete un perfetto manuale di scrittura. Puoi leggere come si scrivono i dialoghi, come si muovono i personaggi tra le pagine, come si intreccia una storia, come la narrazione può essere ribaltata di continuo senza perdere equilibrio. Basta un libro a caso per capire come può essere circolare un romanzo, una frase, una situazione. Prendetene uno a caso e imparate come una formula può essere reiterata per tutta la durata del racconto, diventando importante quanto la storia stessa. In Invisible Monsters sono i Flash, in Soffocare sono le parole imprecise ma che vengono subito in mente, in Survivor sono i suggerimenti sulla gestione della casa.

La prima regola del lockdown è non parlare del lockdown

Se avete visto centinaia di film ad un certo punto avrete cominciato ad acquisire informazioni sulle storie, sul linguaggio cinematografico, sui ritmi narrativi, senza neanche farci caso. Sapete che negli horror e nei thriller la minaccia non viene mai mostrata subito, che la vedrete per intero solo a metà film. Sapete che la prima scena di un film di azione non riguarda la trama principale, ma è qualcosa che la precede, che serve a stabilire il perimetro di gioco, e così via.

Alcune tecniche, certe strutture, le ho apprese naturalmente a forza di guardare film su film, tutte le altre mi sono arrivate grazie ai corsi di scrittura che ho frequentato in questi anni. La magia, però, funziona bene quando non si conosce il trucco. E io ho perso la mia parte di innocenza già da ragazzino, quando seguendo uno dei tanti speciali sul cinema ho scoperto che i film non sono girati in sequenza. Vi sembrerà una cosa stupida, ma cercate nei ricordi del bambino che eravate. Ora, quando leggo un libro, quando vedo un film, lo schema narrativo mi si rivela come il codice di Matrix davanti agli occhi di Neo. Fortunatamente la narrazione non è proprio come la magia, e così anche se conosci il trucco riesci a godertela lo stesso, certe volte anche di più. Fermo restando che il mondo è pieno di storie imprevedibile e fuori schema.

Durante il lockdown mi sono iscritto a un gruppo Facebook dedicato ai libri, e così ho cominciato a condividere con altri lettori alcune cose che stavo leggendo e che mi erano piaciute. La molla è scattata con la scoperta di Soffocare, un libro di cui avevo già sentito parlare, dell’autore di Fight Club che avevo già letto. Non so se è mi arrivato nel momento giusto, ma so che mi è esploso in testa come un tubo di coriandoli. Chuck Palahniuk è diventato uno dei miei scrittori preferiti e non vedevo l’ora di condividere questa passione con tutti. Di Soffocare purtroppo non ho scritto nulla, probabilmente perché ancora stavo rimuginando sulla sua tecnica, sul suo stile, ma con quelli dopo mi sono fatto un’idea bella chiara, che non varrebbe la pena di essere letta se non fosse che parla di Chuck.

La prossima volta parliamo di Invisible Monsters, riguardo a Soffocare è sufficiente dire che dovete leggerlo! 🙂

E adesso qualcosa di completamente diverso

Gli assassini tornano sempre sul luogo del delitto. Non lo so se è vero, ma certe finzioni cinematografiche e letterarie diventano esperienza comune e viene presa per buona. Ogni tanto nei film ci sono cose poco plausibili, reggersi a un cornice con due mani ad esempio, o impugnare certe pistole con una solo, errori grossolani che passano inosservati perché non ne sappiamo nulla. Quanto pesa una pistola automatica?

Quindi se sento ripetermi che l’assassino torna sempre sul luogo del delitto va bene, mi avete convinto, ci credo. Non so nulla di assassini e i miei delitti avvengono tutti con il frigo aperto. Tutto questo per dire “eccomi di nuovo qua”. Ogni tanto torno sul luogo del crimine, senza apparente motivo, solo per provare quello che ho provato la prima volta. Chissà cosa direbbe un profiler di me.

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