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Pillola del 81° giorno – 31

Io sono per la filosofia “se hai fatto trenta fai trentuno”

Ho un cratere sul tallone, dovuto a calze corte con il vizio di fare riunione sulle dita. Senza cotone protettivo la pelle sfregava come sulla carta vetrata in un processo abrasivo che può solo portare a brutte conseguenze. Ma mica mi poteva bastare, no…

Giorno dopo, scarpa fashion con suola spessore 4 millimetri che ti fanno sentire ogni sassolino che si para sulla strada e poi i chilometri su e giù per le città e ancora il tallone che gratta e persistere a camminare, a saltare ad un concerto, fino a mezzanotte.

Ora, a letto, mi accorgo di aver fatto trentuno, con il piede sinistro che quasi non si muove più. Mi fa male tutto quanto fino al ginocchio e se stringo le dita sento che il polpaccio riceve tipo scosse elettriche. Non bene. Credo che sia perché ho iniziato a camminare storto per evitare la grattugia del tallone, intorno alle 15, non pensando ai miei poveri muscoli.

Mai stato uno che pensa al futuro lo ammetto, tranne il giorno dopo, con il più scontato dei senni di poi.

Che a proposito di giorni dopo…questo 81° è stato molto più interessante di così ma avevo già deciso di raccontarlo con quello di domani.

Sembrerebbe un basso trucchetto da lestofante ma la realtà è che domani sarà una giornata inutile.

Meglio tenersi qualcosa di interessante da raccontare…

Pillola del 77° giorno – Schiena

Ho un dolore nella schiena e lo sento soprattutto quando respiro.

Masochisticamente questa è una pratica che non riesco a smettere quindi ogni secondo, mentre il petto si alza per incamerare molecole di ossigeno, il dolore si fa pulsante e questo mi costringe inconsciamente a fare respiri più brevi e meno intensi. Mi è venuto mentre NON facevo parkour visto che stavo bevendo da una bottiglia d’acqua di quelle che mantengono la temperatura stile thermos, ma che hanno lo svantaggio di avere capienza pari ad un bicchiere e mezzo, un sorso e via. Sarà stato il collo troppo inclinato o una maledizione lanciata dagli altri che sudavano davvero, fatto sta che mi è partita questa fitta lancinante. Roba da vecchi. Non che gli abbia dato peso visto che mi sono allenato bene a parte una capocciata su un ramo grosso come un Anaconda ma che non ho visto sulla mia traiettoria. D’altronde i serpenti quelli grossi sì nascondono bene.

C’è di buono che oggi ho scoperto che mi bastava cambiare scarpe per alzare il mio livello a parkour e sbloccare un salto che da mesi non riuscivo a fare. Stavo li ore ma nulla, non ci riuscivo. Oggi al primo tentativo con un altro paio di scarpe “ecco fatto”.

D’altronde quelle che sto usando sono delle specie di hovercraft grigi con la forma di un blocchetto di cemento, con un design talmente pesante che sto cominciando a pensare che fossero troppo pesanti anche fisicamente…e a detta degli altri non avevano abbastanza “stile”…

Nel parkour a quanto pare, l’abito fa il monaco.

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