Brava Giovanna, brava

Pillola del 231° giorno – Quarantena

Ragionavo sul fatto che sono già a duecento trentuno giorni di diario e non sono pochi per nulla ma se ci vado a pensare bene quasi non ricordo i “momenti” in cui mi metto a scriverlo…come se fosse diventato talmente meccanico che in pratica è come mangiare, respirare, pisciare. Ma come la differenza che passa tra un pranzo di matrimonio e un panino che ti fai in pausa con tonno e sottaceti avanzati, sento cosa cambia quando hai voglia di scrivere, voglia vera…e quando lo fai perché un diario è roba di tutti i giorni e non ti puoi tirare indietro, motivo per cui i pezzi decenti me li ricordo tutti mentre gli altri…manco so di che cazzo parlano.

Oggi ad esempio…è il classico giorno strappato a forza dal cervello, passato nel nulla di una convalescenza, balli in giro, stai sdraiato, indigestione di film e ti accorgi che son le undici di sera ed è dalle nove di mattina che ti senti fermo nello stesso punto ed hai un pezzo da scrivere e lo ammetti candidamente…non hai voglia…quindi, pensi alla frase d’effetto alla Oscar Wilde, un trucchetto mica da ridere, sembra tanto che tu sia un genio a tirare fuori verità assolute in quattro parole e devo dire che funzionerebbe, potrei marciarci, posso riuscirci mi dico…

“La paura di non essere amati supera il desiderio di amare”

…tipo…vedete? Trucchetto facile…più difficile riempire righe non parlando di nulla, ci si affida allo stile e di solito me ne farei una colpa ma son tagliato fuori dal mondo da un paio di giorni, ho smesso pure di pensare stranamente e anche quello che succede alla mia famiglia é distante…si è fermata la macchina di mia madre ad esempio, oggi…gente di qua e di la, chiamate ad altra gente ancora ma di tutta questa storia io non ne so nulla, nessuno aveva tempo di raccontarmela, emarginato come sono nella mia zona di quarantena e ammetto che proprio non ci sono abituato, qualcosa-qualcuno-qualcheparte di cui interessarmi l’ho sempre trovato, difficile che io stia a casa tutto il giorno nei soliti novantaquadri.

Ma sono in quarantena, visitatori in casa ma li saluto da lontano, no a baci sulle guance o strette di mano, nonostante il termometro sia favorevole e le pastiglie abbiano risolto tutto, almeno in apparenza, che i germi sono invisibili e tenaci ed ho le occhiaie e tosse da appestato, voce cavernosa di chi è morto almeno tre volte, andamento ciondolante molto poco esprimi-fiducia.

Fortuna che abbia già preso programmi per domani…forse il nuovo film di Allen, cena fuori…altri essere umani con cui interfacciarmi, qualcosa di interessante di cui scrivere che non siano pensieri depressi o fregnacce da complessato.

Che sia domani pomeriggio in fretta…che stare un altro giorno chiuso con solo me stesso…no grazie, che Dio solo lo sa quanto mi sto sul cazzo.

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  1. Tolta l’influenza, sembra essere la pagina di oggi del mio diario! :/

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